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Mostre 

2025

  • Monopoli, Masseria Zaccaria, Luogo FAI 2024

2024

  • Metaformismo Action ©. - Polo Confortini AOUI, Verona

2023

  • Metaformismo Action © - Le Gallerie di Piedicastello, Trento

  • Metaformismo Action © - Domus Pauperum, Perugia

2020

  • Rijeka - Capitale Europea della Cultura 2020, Exportdrvo

  • Paradise Museum

2019

  • Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, Ex Ospedale di San Rocco

  • Bari, Castello Normanno Svevo in recital pianistico con Annamaria Giannelli 

  • Cetinje Njegoševa Biljarda, National Museum of Montenegro

  • Mantova, Casa del Mantegna

2018

  • Treviso, Casa dei Carraresi

2017

  • Perugia, Rocca Paolina 

2016

  • Matera, Domus Organica Matera Sassi

  • Conversano, Pinacoteca Diocesana Santa Chiara

  • Madrid, Ara Art Gallery

  • Como, Ex Chiesa di San Francesco

2015

  • Milano, Studio Legale Barbanti e Vitelli

  • Santeramo in Colle, Pinacoteca Netti

2014

  • Napoli, Città della Scienza

2013

  • Bari, Quartiere Murattiano

2012

  • Bari, Galleria La Nuova Vernice

2011

  • Bari, Galleria La Nuova Vernice

2010

  • Matera, Sasso Barisano

  • Bari, Galleria La Nuova Vernice

2009

  • Bari, Galleria La Nuova Vernice

2007

  • Conversano, Studio 5

2005

  • Padova, Arte Padova

  • Conversano, Studio 5

2004

  • Taranto, Castello Aragonese

  • Conversano, Monastero di San Benedetto

2003

  • Bari, Galleria La Nuova Vernice

  • Conversano, Studio 5

  • Bari, Expo Arte

2002

  • Bari, Artoteca della Chiesa della Vallisa

  • Conversano, Studio 5

2001

  • Conversano, Studio 5

2000

  • Conversano, Studio 5

1998

  • Bari, Expo Arte

1997

  • Bari, Galleria La Nuova Vernice

  • Conversano, Studio 5 

  • Brindisi, Galleria Mediterranea

  • Conversano, Chiostro di San Benedetto

  • Brindisi, Palazzo della Provincia 

1996

  • Conversano, Chiostro di San Benedetto

  • Bari, Galleria la Nuova Vernice

1995

  • Conversano, Chiostro di San Benedetto

  • Otranto, Palazzo Lopez

  • Bari, Casa di Pulcinella

1994

  • Mola di Bari, Castello Angioino

1992

  • Santeramo in Colle, Spazio Partecipare

 

 

Pubblicazioni d’Arte

 

  • Monografia “Metaformismo. L'onticità (Martin Heidegger) della forma nell'arte non-figurativa" scritto dalla storica dell'arte Giulia Sillato con un saggio di Stefano Zecchi, Edizioni Fondazione Giulia Sillato, Verona 2023

  • Europa in Arte - Catalogo Europeo dell’Arte Contemporanea

  • Atlante dell'Arte Contemporanea n.1, Editoriale De Agostini

  • Arte, rivista mensile, Giorgio Mondadori, aprile 2017

  • Catalogo dell’Arte Moderna n. 53, Editoriale Giorgio Mondadori

  • Cristiana Grandolfo, monografia con introduzione di Vittorio Sgarbi, 2016

  • Catalogo dell’Arte Moderna n. 52, Editoriale Giorgio Mondadori

  • Nuova Arte 2013 - 2014, Editoriale Giorgio Mondadori

  • 1974 - 2004 Trent’anni di Studio 5, Eurostampa, Bari 2004

  • Artistika International, Martano Editore, Lecce 1999

  • Quadri e Sculture, rivista mensile, Supplemento Galleria Italia n. 25, Roma 1992

  • Quadri e Sculture, rivista mensile, Supplemento Galleria Italia n. 21, Roma 1992

 

 

 

Illustrazioni d’Arte

  • Rito Selvaggi il Legionario Orfico di D’Annunzio ovvero il Musico sapientissimo di Noja, Annamaria Giannelli per i testi e Cristiana Grandolfo per il disegno in copertina, Giazira Scritture, Noicattaro 2020

  • L'amore salva la vita (diario di una maestra sabagliata), Francesca Caffiero per i testi e Cristiana Grandolfo per la foto in copertina, Youcanprint, Lecce 2019

  • La Favola delle ciliegie, Gino Locaputo per i testi e Cristiana Grandolfo per la copertina e le illustrazioni, Puglia Vox 2013

  • Partecipare, rivista mensile, copertina del n. 442 di Cristiana Grandolfo, Gruppo Buona Stampa Partecipare, Santeramo in Colle 2013

  • Partecipare, rivista mensile, copertina del n. 412 di Cristiana Grandolfo, Gruppo Buona Stampa Partecipare, Santeramo in Colle 2006

  • D’azzurro e di rovi, Francesca Caffiero per i testi e Cristiana Grandolfo per la copertina e le illustrazioni,  Schena Editore, Fasano 2003

  • Partecipare, rivista mensile, copertina del n. 312 di Cristiana Grandolfo, Gruppo Buona Stampa Partecipare, Santeramo in Colle 2002

  • Partecipare, rivista mensile, copertina del n. 302 di Cristiana Grandolfo, Gruppo Buona Stampa Partecipare, Santeramo in Colle 1998

  • Partecipare, rivista mensile, copertina del n. 263 di Cristiana Grandolfo, Gruppo Buona Stampa Partecipare, Santeramo in Colle 1996

  • Partecipare, rivista mensile, copertina del n. 244 di Cristiana Grandolfo, Gruppo Buona Stampa Partecipare, Santeramo in Colle 1995

  • Partecipare, rivista mensile, copertina del n. 222, 224, 227, 233 di Cristiana Grandolfo, Gruppo Buona Stampa Partecipare, Santeramo in Colle 1994

  • Il sé e l’altro, Angela Guglielmi per i testi e Cristiana Grandolfo per le illustrazioni,  Edital Roma, Bari 1994

  • Messaggi, Forme, Media, Angela Guglielmi per i testi e Cristiana Grandolfo per le illustrazioni,  Edital Roma, Bari 1994

  • Partecipare, rivista mensile, copertina del n. 214 di Cristiana Grandolfo, Gruppo Buona Stampa Partecipare, Santeramo in Colle 1993

  • Partecipare, rivista mensile, copertina del n. 205 di Cristiana Grandolfo, Gruppo Buona Stampa Partecipare, Santeramo in Colle 1990

  • I nostri redditi, le nostre imposte, Gianni Antonucci per i testi e Cristiana Grandolfo per le illustrazioni,  Camera di Commercio, Bari 1989

  • Quaderni di Protezione Civile, Piero Panza per i testi e Cristiana Grandolfo per le illustrazioni,  Regione Puglia, Bari 1987

  • Partecipare, rivista mensile, copertina del n. 141 di Cristiana Grandolfo, Gruppo Buona Stampa Partecipare, Santeramo in Colle 1986

  • Natale con i tuoi … Pasqua con chi vuoi, Maria Marcone per i testi e Cristiana Grandolfo per la copertina,  Centrospecchio Edizioni, Bari 1986

Note Critiche

 

Opere meravigliose. La forma che esplode all’interno della materia METAFORMISMO. Ma è uno dei tanti modi che ha Cristiana di esprimere se stessa: attraverso le sue tele ‘materiche’ e nelle foto e nella sua leggerezza e nel sapersi dare e dimostrare affetto. Quello è un meraviglioso tassello, ma del puzzle ben più grande e variopinto del suo essere.

 

Rosita Ines Malerba

La tattilità è il carattere fondante dell’artista, abile nell’espressione di paesaggi volutamente non identificabili perché sublimati da cromie raffinate che trascendono la figurazione. Sono scorci di natura, preservati nel tempo e nell’arte in tutti i dettagli, interpretati, questi, con modi stilistici lungamente distanti dalla convenzionalità della tradizione paesaggistica. Approdiamo così ad orizzonti visivi pregni di colore e materia, segni incontrastati dell’anima contemporanea.

Giulia Sillato

 

Cristiana Grandolfo gioca con i colori sulla tela come una moderna alchimista che indaghi, inesausta, la materia, la natura e i suoi limiti, metafora dell’esplorazione della vita e delle sue infinite forme e possibilità da parte dell’uomo. L’opera di Cristiana Grandolfo appare infatti contraddistinta da accostamenti di colore coraggiosi e inaspettati, da un turbinio energetico e fremente di linee e di forme che vanno sovrapponendosi e mescolandosi senza apparente contiguità, ma con l’armonia data della naturalezza del caso e del caos, di modo che allo spettatore che si trova ad osservare i suoi quadri pare a volte di trovarsi nel centro di un turbine di emozioni, di sensazioni, di colori e di mutazioni improvvise che non lasciano respiro.

È infatti, quella di Cristiana Grandolfo, pittura di emozioni, di apparizioni, di epifanie tonali e cromatiche, ma anche di ricordi, di memorie ancestrali di luoghi che non sappiamo se abbiamo conosciuto o soltanto sognato. Quella dipinta da Cristiana Grandolfo è dunque la verità di un non-paesaggio, un paesaggio del colore e delle emozioni, dai confini incerti e misteriosi, un paradiso artificiale nato da un misterioso gioco d'incrocio di forme e colori, melodico e stridente, dissonante e armonioso al tempo stesso. Sono dunque paesaggi, sì, ma paesaggi trasfigurati e spesso metaforici, quelli di Cristiana Grandolfo: fatti di una materia organica e colorata, che sempre si muove, fluida, che scarta di lato, che racconta storie misteriose e non sempre facilmente comprensibili, perché narrate visivamente per scarti, dissonanze, aritmie, per associazioni di forme e di colori, come piccoli e inaspettati esercizi alchemici e pirotecnici.  Con la sua pittura, Cristiana Grandolfo sembra cercare, seppure per strade accidentate e tutt’altro che convenzionali, di cogliere quel senso della realtà che sta sotto e oltre la realtà stessa, quel mescolamento di materia organica, immateriale, sotterraneo di cui malgrado tutto è composto il mondo fenomenico. 

 

 Vittorio Sgarbi

 

 

Sebbene sia possibile un rapporto intenso con una certa espressività astratta, tuttavia le sue rappresentazioni tridimensionali vogliono interpretare una forma di essenzialità prodotta con materiali diversificati. Partita dalla pittura, approda alla raffigurazione della forma in cui l’inserimento spaziale è di fondamentale rilevanza. Le linee della sua ricerca plastica sono perfette ed esteticamente assumono la connotazione di un’impostazione metafisica.

Anche le tonalità della pittura sono rappresentate in queste forme e le si percepisce nella visione spaziale.

 

Marco Guderzo

 

 

La commistione delle competenze grafiche e pittoriche ha prodotto sorprendenti risultati, come in queste due opere pubblicate, entrambe definite "Istantanee dall'Immaginario" e tra loro diversificate solamente da un numero di serie, 3 e 15. La barriera acquatica si scioglie in mille rivoli, vivaci e coloratissimi, che lasciano trasparire attraverso le maglie di una rete forme di animali marini in movimento. Suggestivo l'approccio al racconto che si traduce in descrizioni immaginifiche, realtà ricreate con la forza esplosiva della fantasia. Il limite tra forma e non forma è molto sottile anche perché il colore governa ed amministra gli effetti formali della composizione coordinanadoli in modo spontaneo sino a generare un insieme metaformale. 

 

Giulia Sillato

 

 

Di fronte all’opera "Ecosistema more" di Cristiana Grandolfo, in pochi secondi lo spettatore si sommerge nell’atmosfera post-catastrofica punk, in quella fiabesca di Oz, in un’anamnesi del periodo Metal. Lontana da essere un difetto, questa ambiguità è l’essenza creatrice dell’opera. La prospettiva di riferimento è l’oggi che diviene quel futuro remoto già accennato in noi, nei nostri ricordi prim’ancora che nelle nostre speranze. La visione, rapidamente non ci spaventa più, diviene usuale, la assorbiamo senza ulteriori mediazioni. Ora il lavoro dell’artista ci appare più accessibile e trasuda genuina freschezza, ma anche stupore e pacificazione. Il mondo è quello di Dorith prestato a emblema delle attese di una civiltà appiattita. L’uomo, la donna sono assenti, i due copulanti li sostituiscono, sgraziati ma composti. Il ritorno è alla natura, ricreata con gli elementi del recupero e del vintage. Un dubbio ci prospetta l’autrice in questa opera egualmente agreste e urbana: e se esso, il futuro, fosse così presente da essere già passato, se potessimo dimenticare ogni tecnologia e sostituirla con le allegorie, la città di smeraldo non sarebbe più vicina?".

 

                                                         Franco L. Fabbri

 

Quando vivere é continua creazione, libertà. STUPORE. Sono luoghi di cui è difficile serbare memoria, ma dove tentiamo convulsamente di tornare per tutto il resto della nostra esistenza, senza avere ben chiaro che si tratta solo di uno struggente desiderio di "nostos", di "ritorno". Ad un luogo e ad una condizione. Queste istantanee fatte di quei luoghi non sono un reportage dall'immaginario come ce ne possono essere altri: ne sono piuttosto una materializzazione. A quell'immaginario d'origine e archetipo fanno capo tutte le tormentate sovrapposizioni visionarie della vita di relazione del nostro tempo. Ma un uomo che cresce é portato a crederle a loro volto "immaginari"; patrimoni di figure che il più delle volte, come falene accecate, solo nelle intenzioni e non nella direzione, si orientano verso una luce antica. Le immagini di Cristiana Grandolfo, che hanno il dono di aprirsi alla luce come pure Immagini, sono un'occasione; una possibilità, offerta a chi guarda, di "entrare" e tornare proprio in quei luoghi di cui dopo un po' se ne scoprirà l'appartenenza a se stessi, in tutto o almeno in parte. In questi quadri è il colore, con il suo puro stimolo ancestrale, a farsi situazione e la rappresentazione non è che un puro e fresco pretesto ludico perché i colori sciamino nello spazio come bambini troppo lungo tenuti in un'aula. Ancora, STUPORE di esser ci. Gioia di esser ci. Bisogna proprio scomodare Platone e ricordare che siamo uomini perché sappiamo stupirci? Solo lo "stupore del mondo" ci ha resi diversi dagli altri esseri viventi e solo lo "stupore del mondo" (lo stupore di vivere) ci può fare stare uomini.

 

Cosma Cafueri

[...]"La ringrazio per il Suo dono originalissimo ed eloquentissimo. La metafora da Lei scelta per esprimere sinteticamente concetti e suggestioni mi è parsa straordinariamente efficace”[…]

Luciano Canfora

CRISTIANA GRANDOLFO 2019                                                               BY ADRIAN LEWANDOWSKI

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